1. Divulgazione selvicolturale

Uno dei motivi per cui è nata “Lignator” risiede nella constatazione che il mondo della selvicoltura, sia un mondo sottovalutato, se non addirittura contestato da una fetta dell’opinione pubblica.

Generalmente si pensa, infatti, che i boschi non abbiamo bisogno dell’intervento dell’uomo per conservarsi, rigenerarsi e continuare a svolgere le funzioni che gli vengono attribuite.

Questo può essere vero per le foreste primordiali, ossia quelle formazioni che hanno mantenuto il loro carattere di naturalità originario e che rappresentano una minima parte dei boschi italiani.

Invece, le foreste italiane hanno risentito per secoli delle pressioni antropiche esercitate per l’approvvigionamento di legname o per far spazio all’agricoltura, all’urbanizzazione, ecc. e, nella migliore delle ipotesi possono essere definite “naturaliformi”, ossia che presentano una parvenza di naturalità. Ma questa naturalità viene mantenuta col lavoro paziente, discreto e talvolta poco apprezzato dei selvicoltori, dei boscaioli.

L’obiettivo di “Lignator”, quindi, è quello di divulgare attraverso seminari, giornate studio, eventi promozionali, ecc., l’importanza che assume la selvicoltura nella perpetuazione del sistema bosco, attraverso i tagli di rinnovazione, i diradamenti, gli sfolli, ecc., attività che oltre ad assicurare la rigenerazione della copertura forestale, permettono di mantenere sia le funzioni ambientali (mitigazione del clima, difesa idrogeologica, ecc.), sia le funzioni economico-sociali (soprattutto in nei territori interni a rischio di spopolamento).